Humans of Night City [MEGATHREAD]

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Ciao a tutti, per mantenere questa sezione del forum più ordinata, tutti i post e le discussioni riguardanti la serie "Humans of Night City" verranno condensate in questo megathread!
 
BIG JOE

«Il mio vecchio era sempre sbronzo. Giorno, notte, non faceva differenza. Pacifica non è un posto facile e lui faticava a sopravvivere. Che altro doveva fare? Il caro papino beveva per scordarsi tutto. Per dimenticarsi di me. Almeno se ne stava tranquillo. E comunque è così che ho conosciuto Kirk, a scuola... Sai, è buffo: mi piaceva andare a scuola. Non avevo amici, le lezioni facevano schifo e tutti quanti ce l'avevano con me. Ma c'erano pasti caldi e regolari e io ero un ragazzone. Avevo sempre fame. Così un giorno me ne torno a casa e mio padre è già lì, ubriaco marcio. Il frigo è vuoto. Scendo al diner dietro l'angolo. Mi siedo, Kirk è al tavolo a fianco. Prendo il numero due, lo scop che costa meno. Kirk si alza, si mette davanti a me e mi allunga metà dell'hamburger che stava mangiando. Choom, sento ancora il sapore. Di sintolonza a scuola non se ne vedeva mai, ovviamente. Ci mettiamo a parlare. Non aveva un padre di cui lamentarsi, e io ho tirato fuori il mio. E Kirk mi ascoltava. "Vuoi ancora un po' di quella sintospazzatura?" mi ha chiesto prima di andarsene. "Lavora per me e ne avrai quanta ne vuoi, ogni giorno". E insomma, è andata così. L'ho detto che avevo sempre fame, no?»

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HAROLD HAN


«Quand'ero un ragazzino il mondo era completamente diverso. Night City era un disastro. Il futuro, la stabilità... Erano cose da ricchi. La Quarta guerra corporativa era finita da poco, e la gente era impegnata a rialzarsi. Nessuno faceva caso a noi, anzi, hanno persino provato a indicarci come esempio di 'resilienza'. Un cazzo di premio per aver resistito a tutto. Abbiamo vissuto in un rifugio per un po'. Ricordo quanta strada dovevo fare tutti i giorni solo per avere un po' di acqua pulita e qualcosa da mangiare. Ma la sai una cosa? Non ci siamo mai arresi. La gente qui sa come sopravvivere. I nostri affari sono ripartiti piano piano, e poi sono arrivati anche i nomadi. Avevamo ordine e stabilità. Col passare del tempo la mia famiglia si è persino costruita una casa con muri e un tetto vero. Avevamo acqua corrente, scop congelato, tutti i vantaggi della civiltà moderna. La cara vecchia Night City, mai sconfitta, era tornata. Ha i suoi problemi, certo, ma continuiamo a costruire, come abbiamo sempre fatto. Alle nostre condizioni, senza scivolare di nuovo nel caos. Ecco perché ho deciso di indossare la divisa.»

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JOANNE KOCH

«La curiosità è sempre stata la mia più grande motivazione. Sin da ragazzina, ho sempre fatto mille domande. Tutte le domande possibili. Potevo osservare uno scarafaggio per ore intere mentre correva in giro, per capire cosa lo spingesse, come prendesse le sue decisioni. Era affascinante. Ma sono un essere umano, anch'io a volte faccio fatica. Qualche anno fa, sono stata selezionata da Biotechnica per dirigere uno dei più importanti progetti di ricerca: quel ruolo mi permetteva di sfruttare la mia naturale curiosità per lavorare a uno scopo più alto, ma la sfida era troppo grande, troppo faticosa. Non riuscivo a dormire. Pillole e booster non servivano a niente. Ero sull'orlo di un esaurimento nervoso, ma poi al mio team si è unita la dottoressa Cuno. Che talento, che fonte di ispirazione! Ricordo con affetto i giorni della nostra collaborazione, e la penso spesso. Mi ispiro alle persone come lei per adattarmi a un ambiente competitivo e dinamico come quello di Biotechnica, in cui affrontiamo una battaglia sanitaria senza precedenti.»


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CHRISTINE MARKOV


«La vita mi ha insegnato molte cose importanti. "Mai uscire con mercenari o nomadi"... Questa mi è rimasta ben impressa in mente. Le relazioni con loro sono destinate a fallire. Ho avuto una storia con un mercenario. Per un po' di tempo, andava tutto alla grande. Era premuroso, mi sembrava che gli importasse molto di me. Mi ha anche trovato un bel banchetto in un'ottima posizione al mercato Cherry blossom. "Per dimostrarti quanto tengo a te, bimba", mi disse. Un vero tesoro, no? Già, è quello che pensavo anch'io, finché un giorno non è scomparso improvvisamente dalla mia vita. Nessun addio, niente spiegazioni. Puff, così da un momento all'altro. Il suo corpo starà probabilmente marcendo in qualche fosso. E i nomadi? Non sono molto diversi. Ricordo una tipella nomade che usciva con un punk dai capelli rossi. Passavano un sacco di tempo vicino al mio banchetto. A quei due idioti piacevano gli alberi olografici qui intorno, l'atmosfera del mercato. Si facevano un sacco di selfie, gli piaceva mettersi in mostra e si comportavano come se fossero la coppia più bella del mondo. Di norma ignoro le coppiette di piccioncini come loro, ma non si vede tutti i giorni una pollastra nomade che slinguazza con uno di una banda. Per settimane sembravano super innamorati, ma poi all'improvviso ho visto il punk seduto da solo su una panchina. La ragazza doveva averlo mollato o, più probabilmente, l'avranno fatta fuori durante un incarico. Te l'ho detto, queste cose sono destinate a fallire.»

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MAESTRO ZEN


«Siamo tutti connessi all'universo, con i nostri corpi, le nostre anime e i nostri sensi. Riconosciamo il mondo tanto quanto il mondo riconosce noi. Si può vedere tutto il mondo in un granello di sabbia, eppure molti di noi hanno scelto di chiudere gli occhi e di ignorare i propri sensi, interrompendo il legame spirituale con esso. Ci siamo allontanati dall'universo, come un uccellino appena nato che perde di vista il suo stormo. Ma tutto a questo mondo ha uno scopo, anche la nostra deviazione. Attraverso la separazione, siamo destinati a sviluppare legami più saldi in futuro. Un fragile virgulto spezzato dal vento fa in modo che cresca un ramo più robusto. La cenere dell'erba bruciata nutre un prato più sano la primavera successiva. È per questo che, anche intrappolati in giungle di cemento, desideriamo l'abbondanza della natura. È per questo che, anche se viviamo in un'epoca di costante connessione sociale, ci sentiamo sempre più soli. È per questo che stiamo avendo questa conversazione. Tu hai percepito questa disconnessione e io sono qui per aiutarti.»

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RUTH DZENG

«"Raccontami qualcosa di te?" Sul serio, Ziggy? Perché non mi dici TU qualcosa di ME? Sono un libro aperto. Letteralmente, puoi leggere tutto di me nella mia autobiografia, non che voglia farmi spudoratamente pubblicità. Comunque, OK, parliamo di Ruth Dzeng. Il mio biglietto da visita dice Conduttrice di show di satira politica; niente virgolette su nessuna di queste parole, per favore. Gli adorabili pazzoidi che guardano la mia trasmissione impazziscono quando sparo a zero sulla politica. Mi adorano. E non mi rompono mai le palle, nemmeno se fumo come una ciminiera. È una cattiva abitudine? Certo. Ma sempre meglio il cancro ai polmoni che farsi di Morte nera, diventare cyberpsicopatici e crepare ammazzati dalla Max-Tac. O peggio, smettere con ogni vizio. Ugh. Gli imbecilli salutisti pensano che vivranno per sempre. Volete un'infoflash? A meno che non abbiate abbastanza eddie che vi escono dalle chiappe per "assicurare la vostra anima", credo proprio che finirete anche voi al colombario insieme a tutti noi. In ogni caso, ci vediamo alla prossima puntata, Night City!»

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ARCHIBALD CRANE

«Nessuno avrebbe mai immaginato che proprio io potessi diventare un corporativo. "Meglio pagarselo da soli, lo stipendio", diceva sempre mio padre. Faceva il fornitore di merci per la ricostruzione della città dopo la guerra. Guadagnava bene. Sembrava che niente potesse smentirlo. Ma poi la ricostruzione di Night City è finita e la domanda di merci è crollata. Gli eddie sono diminuiti e poi sono finiti. Un sacco di gente ha perso il lavoro, intere ditte hanno chiuso i battenti. Qualcuno ha tentato la fortuna con i nomadi, ma la maggior parte della gente è rimasta in città. Arroyo, Rancho Coronado, quelle fogne. Avevo visto come vivevano, per poi vivere quello che avevo visto. Un giorno me ne sono andato senza più voltarmi indietro. Quello alla Militech è il miglior lavoro che ho avuto da allora. Pago le bollette regolarmente, porto a casa la pagnotta... qualche volta perfino carne vera! Non siamo più negli anni 2030... Bisogna stare al passo con i tempi.»

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COACH FRED


«Una cosa che mi chiedono spesso è chi fosse il mio eroe da piccolo. Di solito è tua madre o tuo padre, qualche campione dei pesi massimi o una star delle BD. Beh, io non avevo molti esempi tra cui scegliere. Anzi, a dirla tutta neanche uno. Non lo direste, ma uscivo molto poco, guardavo un sacco di TV. La cosa che mi piaceva di più era la pubblicità della Cirrus Cola, avete presente quella con l'aquila? Non aveva un nome, ma tutti lo chiamavano Beaker. Ne facevano un sacco, c'era perfino una trama. Lui sì che spaccava. Poteva bloccare i proiettili con le ali, creare un tornado, faceva di tutto. Comunque, a scuola mi bullizzavano... Ero praticamente il sacco da boxe degli altri bambini. Un giorno ne ho avuto abbastanza e mi sono concentrato sul Beaker che c'era in me. Quando ho riaperto gli occhi, ero circondato da bambini sanguinanti, che chiamavano la mamma in lacrime. È stato lì che ho capito che sarei diventato un pugile. Perciò sì, sono qui grazie a un'aquila dei cartoni animati. Pazzesco, vero?»


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BARTOLOMEO MORDELLINI


«Ho fatto una deviazione prima di venire qui, sorvolando Pacifica e Santo Domingo. Vedere come vive la gente lì, a soli cinque minuti di AV, mi spezza il cuore. Dicono che i miei gala di beneficenza siano solo una trovata per ottenere popolarità e per mettermi in mostra. Non c'è niente di più lontano dalla verità. È mio dovere, mio obbligo morale in quanto cittadino di Night City benestante aiutare i meno fortunati. A queste raccolte fondi, chi ha i mezzi si riunisce ed escogita soluzioni per rendere il mondo un posto migliore per tutti. Sì, un biglietto costa 50.000 eddie, sì, è solo su invito, ma in che altro modo potremmo raccogliere tutti quei fondi? Se non fosse esclusivo, non verrebbe nessuno. Certo, a volte la situazione degenera un po' ma in fondo è per una buona causa. Alla gente piace sprecare il suo tempo a invidiarmi e criticarmi, ma cosa fa per aiutare i bisognosi? Ho detto tutto.»

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ELIZABETH PERALEZ

«Sono davvero grata per il supporto dimostrato nei confronti di mio marito. La città dei sogni, la nostra città, chiede a gran voce una nuova guida, determinata a difendere le persone e i loro interessi dall'inesorabile stretta delle grandi corporazioni. È vero che queste ultime hanno aiutato Night City a riprendersi e a risollevarsi dopo la guerra, è vero che il nostro stile di vita moderno è possibile solo grazie ai loro prodotti e servizi, è anche vero che le corporazioni generano la maggior parte delle entrate fiscali e dei posti di lavoro della città. Ma non è un caso che i più gravi conflitti del nostro tempo siano chiamati "Guerre corporative". Per gli introiti fiscali, i posti di lavoro e tutte le comodità avute dagli anni 70 in poi abbiamo dovuto rinunciare alla nostra indipendenza economica, sociale e personale. Mio marito è l'unico membro del consiglio cittadino ad aver votato contro gli sgravi fiscali alle megacorporazioni. Jefferson è un uomo dai forti principi e io non ho dubbi che sia la persona giusta per attuare i cambiamenti di cui la nostra città e i suoi abitanti hanno più bisogno.»

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BARRY

«Mia nonna diceva sempre che un uomo deve sistemarsi. Avere una casa e un lavoro fisso. Trovare stabilità. Non le ho mai dato retta, finché non ho comprato casa. Quanto aveva ragione! Un appartamento nel cuore della città, davvero fantastico. E sono riuscito a ottenere un mutuo a ottime condizioni. Uno dei lati positivi di essere un poliziotto. Non tutti i lavori includono un'assicurazione sulla vita, dico bene? Avere un posticino tutto mio mi dà un senso di sicurezza davvero impagabile. Nel 2076, una cosa in meno di cui preoccuparsi è una manna dal cielo. Finalmente ho smesso di andare alla deriva, ho calato l'ancora. Forse vi sorprenderà sapere che un poliziotto pensi a cose così banali, ma se rischi la vita otto ore al giorno, avere una casa sicura in cui tornare fa la differenza.»

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SANDRA DORSETT

«Non ho mai pensato di essere fortunata. Da piccola studiavo molto. Lavoro sodo da quando sono stata assunta dalla corporazione. Devo essere il tipo di persona che ispira pressione sociale. Mi spiace, ma non ho intenzione di chiedere scusa per questo. Perfino il mio superiore è diventato competitivo. Era tutto "choomba di qui", "choomba di là", faceva il capo buono, finché non ha saputo del mio progetto. Perché era un buon progetto, perché facevamo progressi. Le case di riposo avevano bisogno della nostra IA e la squadra aveva il compito di migliorarla per (cito il reparto di pubbliche relazioni): "supportare al meglio la salute mentale degli anziani". Ha iniziato a dirmi che andavo "troppo veloce" o che lo "scavalcavo". Non credo proprio di averlo fatto, perché adoro leggere le NDA e girarci attorno.

Nota di Ziggy: questa cestiniamola. La ragazza è stata rapita dagli Scav. L'abbiamo imbellita per bene, ma il capo l'ha cassata.»

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NIBBLES

«Oh, adoro il mio lavoro. Assolutamente. Specialmente da quando ho iniziato a guidare l'unità operativa ambientale di Night City; penso di essere nato per questo. La squadra ha lavorato sodo per migliorare la diversità dell'ecosistema in varie zone e con l'aiuto del consiglio di Night City e del sindaco, abbiamo già fatto grandi progressi. North Oak, per esempio, è migliorato drasticamente. È diventato una zona lussureggiante e piena di vita, come se il cambiamento climatico degli ultimi decenni non fosse mai esistito! E, ovviamente, inutile dire che abbiamo molto a cuore anche le necessità dei residenti nelle altre zone della città. Per esempio, abbiamo già iniziato a occuparci dell'infelice problema dei ratti che affligge Watson. Creature ignobili. E non è finita: in collaborazione con l'NCPD, daremo presto inizio a un'operazione di pulizia completa e rispettosa dell'ambiente. A ogni modo, i cittadini che vivono fuori da North Oak devono restare vigili e attenti agli animali randagi, e raccomandiamo di rivolgersi al proprio fornitore di servizi medici in caso di contatto. Dopotutto, chissà a cosa potrebbero essere stati esposti.»

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OZOB

«Prima che tu inizi a fare domande... Sì, è una granata. E sì, è attiva. Mooolto attiva. Ho visto modifiche più folli a NC, ma direi che questa è nella top 10. Forse anche top 5. Ma ehi, chi ha detto che è una competizione? Vorrai sapere come me la sono procurata. Sì, sì, chiunque vuole saperlo. Beh, ho litigato con mio fratello e quel cazzo di genio ha deciso di usare una pinza sul mio naso. Perciò, ho scelto questa per sostituirlo. Mi si addice moltissimo, non credi? Certo, ci ho messo un po' ad abituarmici, ma il lato positivo è che bevo sempre gratis. "Ehi, baby, scusa se faccio il ficcanaso, ma quel drink sembra una bomba. Cos'è?" Questa non fallisce mai. Garantita da Ozob. Peccato che l'alcol qui sia pessimo. Non c'è niente di abbastanza forte, almeno non per me. Voglio qualcosa che mi spacchi il cervello con un sorso. Cosa vorrei più di ogni altra cosa? Cachaça. E non una cachaça qualsiasi. Parlo della sola e unica Cachaça Nessun Rimpianto della mia città natale. Cristo santo. Un sorso al mattino e ti svolta la giornata... o ti stende all'istante. Tanto, che cambia? Peccato che a NC non si trovi. A questa città servirebbe un bel calcio nei denti.»

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MARTHA FRAKES

«Bene, eccomi sul tuo stupido show. Lo so, non riesci a beccare i pezzi grossi, allora ripieghi su qualcuno di più abbordabile. Rende tutto un po' più reale? Bah, in fondo, bisogna pur portare a casa la pagnotta. Ma ti regalo una perla di saggezza di strada: se vuoi sembrare reale, impara a fare sul serio. Non andrai mai da nessuna parte mischiandoti con i pesci piccoli. A ogni modo... le bande. Già, le bande, perché sono cattive, no? Ma non abbiamo scelto di esserlo. È che non abbiamo altra scelta. Se i figli dei corporativi venivano spediti in scuole private nei loro AV dorati, io pregavo al tavolo della cena che mio padre non arrivasse a casa in un sacco nero, riempito di piombo dopo qualche sparatoria di strada. La gente a Corpo Plaza è piena di eddie e noi raccogliamo le briciole. Ci facciamo il culo e finiamo lo stesso a marcire tra l'immondizia. Città dei sogni? Certo. Perché i sogni non si avverano mai.»

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RITA WHEELER

«Certo, le buttafuori sono delle dure. Ma non significa che siano sempre così. Per me, la cazzutaggine fa parte del mestiere, è come vestirsi per andare al lavoro. Cosa faccio nel tempo libero? Sculture di fango. Le statuette di fango non parlano. Non fanno domande stupide. Non tirano troppo la corda. Non sono dementi che sbavano per un'altra dose. Se ne stanno lì, esattamente come le ho create. A casa ho una nicchia dove le metto in fila e fantastico un po' con loro. Penso a scemenze tipo come doveva essere 50 anni fa guardare fuori dalla finestra e vedere qualcosa di meraviglioso come un uccello cinguettare tra i rami di un albero, non rinchiuso in una gabbia d'oro per il diletto dei ricchi. È tipo una BD, ma del tipo che non si venderebbe mai dove lavoro io.»

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PEPE NAJARRO

«Mia mamma non la smetterà mai di preoccuparsi per me. Quand'ero piccolo, temeva che i bulli se la prendessero con me per la mia stazza. Poi, quando è arrivata la pubertà, aveva sempre paura che mio cugino mi cacciasse nei guai, come se avesse mai potuto fare qualcosa del genere... perlomeno non in guai seri. Ma niente la faceva preoccupare più di Cynthia. Mamma parlava ininterrottamente del suo passato o di come dovessi cercarmi una ragazza del quartiere. Dio la benedica... Le voglio bene, ma è troppo protettiva, come tutte le madri di Heywood, giustamente. Avrà anche avuto ragione sui bulli a scuola, ma su Cynthia si sbaglia. La prima volta che Cynthia è entrata nel mio bar, il cuore mi ha detto che era la donna per me. E io gli ho dato retta.»

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